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[1/4] Il fenomeno delle “Grandi dimissioni”

Il fenomeno delle Grandi dimissioni

2020 – l’anno zero

L’anno 2020, piuttosto che essere letto come 2-0-2-0, andrebbe letto solamente come l’anno zero, per una serie di motivi di cui si è già ampiamente parlato.
Molte aziende, purtroppo, hanno chiuso. Molte altre, anche se non hanno chiuso, hanno dovuto affrontare una serie di difficoltà che stanno tutt’ora cercando di risolvere. Queste difficoltà sono state causate da varie problematiche. Quello su cui io vorrei concentrare l’attenzione è una di queste problematiche che ha messo in grossa difficoltà le aziende.

Perché solo su una? 

Prima di tutto, perché si tratta di un fenomeno che sta martoriando ancora oggi le aziende e che continuerà anche in futuro.

In secondo luogo, riguarda tutte le parti in causa: da una parte la figura dell’imprenditore-amministratore, dall’altra i dipendenti, e in mezzo l’azienda e il suo ambiente di lavoro.

Poi, si ripercuote anche sulla vita privata delle persone, quindi sia degli imprenditori sia dei dipendenti.

Infine, anche se sembra un fenomeno solamente mentale e psicologico, in realtà va a intaccare anche i valori economici aziendali, diminuendo l’utile aziendale, ripercuotendosi di conseguenza anche sul benessere dei dipendenti e delle loro famiglie.

È il fenomeno delle “Grandi dimissioni”.

Il fenomeno delle “Grandi dimissioni”

Iniziato l’anno scorso (2021) negli Stati uniti, il fenomeno delle “Grandi dimissioni”, o in inglese “The Great resignation”, ha già raggiunto i territori europei, creando non pochi problemi alle aziende.

In sostanza:

    • le aziende stanno perdendo utili
    • i dipendenti stanno vivendo un senso di rifiuto o smarrimento
    • i datori e i dipendenti stanno vivendo degli ambienti di lavoro conflittuali
    • infine, sia imprenditori sia dipendenti stanno perdendo la loro Ricchezza e la loro Serenità

Le testate giornalistiche scrivono:

    • L’Economia – Grandi dimissioni, le 6 ragioni per cui si lascia il lavoro: in Italia già 2 milioni di abbandoni
    • Forbes – Viaggio nel fenomeno delle grandi dimissioni: le aziende ancora non capiscono perché le persone si licenziano
    • RaiNews – Boom di dimissioni volontarie dal lavoro, uno su quattro è alla ricerca di un nuovo senso di vita
    • Wall Street Italia – “Le Grandi dimissioni”: fenomeno cresce anche in Italia, che cosa è
    • Ilsole24ore – “Great resignation”: perché è un fenomeno in crescita e come rallentarla
    • Today – Le “grandi dimissioni”: come fanno le aziende a trattenere i talenti

Siamo di fronte ad un fenomeno di dimissioni di massa: i dipendenti, molti senza neanche avere la sicurezza di un nuovo impiego, stanno abbandonando i propri posti di lavoro.

Come già noto ai diretti interessati, le aziende stanno facendo fatica prima di tutto a trovare il dipendente giusto, e in secondo luogo a trattenere le figure di un certo calibro. E anche in Italia stiamo già subendo le conseguenze della vicenda.

Siamo solo all’inizio

Purtroppo, il fenomeno è destinato a durare.

Uno studio McKinsey rivela che il 40% dei lavoratori ha intenzione di cambiare professione nei prossimi mesi, creando ulteriori disagi al sistema produttivo aziendale, col conseguente aumento dei costi aziendali e la diminuzione della competitività.

Secondo un altro studio pubblicato su “Organization Science”, il costo stimato di un dipendente dimissionario che guadagna 8 dollari l’ora si traduce in perdite per l’azienda che vanno da 3.500 a 25.000 dollari (in termini di spese di assunzione, lavoro di formazione, lavoro non portato a termine in attesa della sostituzione e minore produttività). Convertendo questi importi in €, potremmo ottenere lo stesso risultato o anche peggiorativo, vista l’entità del costo del lavoro nei nostri territori.

I professionisti del settore discutono sul tema se si tratti di una moda passeggera, sulle cause, sull’origine, sulle conseguenze, sulle possibili soluzioni. Una cosa è certa: stiamo vivendo un cambiamento culturale epocale! Non possiamo restare fermi a guardare.

Le aziende sono in difficoltà, ma anche i dipendenti

Abbiamo appena visto il costo economico che un’azienda deve sostenere per sostituire un dipendente. Tra i titoli elencati nel paragrafo precedente, quello che attira maggiormente l’attenzione è l’articolo del Forbes, il quale afferma che le aziende ancora non capiscono perché le persone si licenziano. E questo può essere un problema non solo per le aziende, ma anche per i dipendenti che ne fanno parte o anche per quelli che potenzialmente potrebbero farne parte.

Per il momento, l’orientamento è quello di cercare di curare il sintomo, con delle soluzioni momentanee che fungono solamente da tappa-buchi. Il problema alla base, però, rimane, e alla prima occasione utile si manifesta con un’altra dimissione, senza che l’azienda riesca a capirne il motivo.

Non è una questione di soldi

Tenendo in considerazione il fatto che molte persone si sono dimesse senza avere la garanzia di un nuovo impiego, possiamo dire con buona probabilità che non si tratta di una questione meramente economica, anche se viene annoverata tra le cause.

La maggior parte delle aziende crede che con un semplice aumento di stipendio la questione possa essere risolta. La prassi ha dimostrato che non è così.

Ai fini di un’analisi più chiara, abbiamo raggruppato le varie tesi del settore nelle seguenti cause, ottenendo così le motivazioni che spingono, e spingeranno sempre di più, i dipendenti ad abbandonare il proprio lavoro:

    1. Vivere la vita desiderata
    2. La Crescita personale e professionale
    3. Il Tempo – Gestione ed Equilibrio vita professionale-privata
    4. Lo Stress
    5. Le Relazioni interpersonali di qualità e il Senso di appartenenza
    6. L’Ambiente di lavoro

Visto che la questione è ancora presente e, anzi, è destinata a perdurare anche in futuro, significa che le soluzioni ad oggi applicate si sono dimostrate non all’altezza. Le soluzioni al tema delle Grandi dimissioni finora messe in pratica non sono state efficaci perché non hanno individuato il vero problema sottostante.

Se ciò che fai non ti soddisfa, hai 3 opzioni:  accettare arrabbiato, accettare rassegnato o cambiare speranzoso.   O.K.”

Se ti sei rispecchiato in una o più situazioni sopra elencate, come ResOpt® possiamo fornirti soluzioni concrete e strumenti comprovati per porre fine sia al fenomeno dei “doppi sprechi” sia all’instabilità e perdita di competitività causata dalle dimissioni dei tuoi dipendenti, ottenendo i benefici che seguono:

 Ridurre sprechi aziendali

Eliminare conflitto Datore-Dipendente

Ambiente di lavoro sereno

Fidelizzare dipendenti adatti

Aumentare Competitività vs. concorrenza

Aumentare margini e Ricchezza aziendale